venerdì 22 aprile 2011

Tamara de Lempicka e la cultura lesbica.

"Per sopravvivere devi usare corpo e sessualità”, Tamara de Lempicka.

(Preparazione alla mostra Tamara de Lempicka Regina del Moderno, Complesso del Vittoriano, 11 marzo 2011/03 luglio 2011, Roma - 1.0)

Tamara de Lempicka dipinge la donna e l'eros femminile con uno stile d’avanguardia, che può essere definito Art Decò, uno stile luminoso e fotografico, antesignano delle passerelle di moda trasgressive della nostra epoca.

Tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, con la nascita della cosiddetta "questione omosessuale", e parallelamente alla nascita del movimento delle suffragette, si assiste all'esplosione della Cultura lesbica. È il periodo del Bloomsbury Group di Virginia Woolf, di Natalie Clifford-Barney, Gertrude Stein, Vita Sackville-West, Radclyffe Hall, Frida Kahlo, Eleonora Duse, Colette, Djuna Barnes, Liane de Pougy, Sibilla Aleramo e molte altre ancora: quasi tutte artiste, tutte dichiaratamente lesbiche o bisessuali. Tamara de Lempicka è tra queste e la sua arte è stata adottata negli anni '70 dalla cultura lesbica.

La cultura lesbica è stata per lungo tempo all'interno del grande filone della cultura femminile e, più specificatamente, della cultura delle donne. Per molti anni, la cultura di scrittrici, musiciste, poete lesbiche si è mimetizzata all'interno della cultura delle donne. Solo in tempi più recenti alcuni studi hanno identificato molte protagoniste della cultura del '900 come lesbiche o bisessuali. Tamara de Lempicka è una di queste.

Tamara conosceva Pablo Picasso, Jean Cocteau, e André Gide, ma era famosa soprattutto per la sua prorompente vita sessuale, era bisessuale, e la sue storie con uomini e le donne erano sempre motivo di scandalo. De Lempicka era una persona molto fisica. Il suo primo amore con una donna fu probabilmente con Ira Perrot, che posò per lei e la portò in Italia pagando tutte le spese.

In Italia l’artista oltre a scoprire i dipinti di Botticelli, frequentò feste lesbiche dove, una volta, sistemò il cibo sul corpo nudo di una donna e lo mangiò lentamente definendolo il suo "midnight meal." Durante i numerosi viaggi in Italia fece parte del circolo che includeva Violette Trefusis, l’amante di Vita Sackville-West, e Colette.

Queste donne apprezzavano la bisessualità ed ebbero molte relazioni sia con uomini che con donne.

Per quanto riguarda la sua produzione artistica Tamara de Lempicka ha spesso utilizzato elementi formali e narrativi nella sua galleria ritratti femminili e studi di nudo atti a produrre effetti di sopraffazione del desiderio e della seduzione.

Ottuagenaria, conservò il culto della personalità eccentrica e del Moderno. Ai pranzi voleva intorno solo gente giovane, per sentirsi viva, a cui raccontava le bizzarrie dei suoi anni folli non facendo mai mistero sul fatto che aveva amato sia uomini che donne.

Risulta innegabile il fascino di una vita divisa tra genio e sregolatezza che, per una volta, non hanno portato al suicidio o al sacrificio ma che anzi la contessa Tamara de Lempicka ha saputo condurre e governare fino alla non indifferente età di ottandue anni ritirandosi nel paradiso terrestre di Cuernavaca, in compagnia di un maggiordomo-compagno molto più giovane ed omosessuale.

(Fonti web) 

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